Focus sulla prova di tenuta degli impianti interni con metodo diretto come previsto dalla norma UNI 11137:2019
La norma UNI 11137:2019 illustra le linee guida per la verifica e il ripristino della tenuta degli impianti interni. Il campo di applicazione della nuova versione viene ampliato a tutti gli impianti civili, quindi domestici ed extradomestici, rispetto alla versione del 2012 che era rivolta solo ad impianti ad uso domestico o similari inferiori a 35 kW.
La norma contempla differenti modalità con cui è possibile verificare i requisiti di tenuta e una di queste modalità è il cosiddetto metodo diretto, il quale consente di ricercare eventuali perdite attraverso l’uso di specifici strumenti in grado di rilevare e visualizzare la portata di gas disperso.
Lo strumento dovrà fornire un dato espresso in dm³/h. Tale prova di tenuta non è da confondersi con la verifica di collaudo richiesta dalla norma UNI 7129:2015 che è invece espressa in mbar, poiché si tratta di caduta di pressione.
Il metodo diretto può essere effettuato con la presenza di gas oppure di aria, analizziamo nel dettaglio la prima casistica. Le operazioni da effettuare sono le seguenti:
- garantire il ricambio d’aria nei locali ai fini della sicurezza;
- a meno di verifica parziale, accertarsi dell’apertura degli eventuali dispositivi di intercettazione intermedi che frazionano l’impianto;
- chiudere il rubinetto immediatamente a valle del contatore (punto di inizio). La norma prevede anche la possibilità di chiudere il rubinetto a monte del contatore qualora lo stesso sia oggetto di verifica;
- inserire lo strumento in una presa di pressione accessibile;
- eseguire la misurazione secondo l’iter specificato dal fabbricante dello strumento;
- scollegare lo strumento e provvedere a ripristinare la funzionalità dell’impianto avendo cura di rimontare le parti eventualmente smontate;
- accertarsi della tenuta della presa di pressione e di parti eventualmente riassemblate.
La norma UNI 11137 dettaglia tre differenti condizioni per valutare l’idoneità dei valori ottenuti:
- Tenuta idonea al funzionamento:
- Il valore di dispersione è per il gas ≤ 1 dm³/h, mentre per il gpl è ≤ 0,4 dm³/h;
- Tenuta idonea al funzionamento temporaneo:
- Il valore di dispersione è per il gas > 1 dm³/h e ≤ 5 dm³/h (10 dm ³/h in caso di dispersione localizzata esclusivamente all’esterno), mentre per il gpl è > 0,4 dm³/h e ≤ 2 dm³/h (4 dm ³/h in caso di dispersione localizzata esclusivamente all’esterno);
- Tenuta non idonea al funzionamento
- Il valore di dispersione è per il gas > 5 dm³/h (10 dm ³/h in caso di dispersione localizzata esclusivamente all’esterno) e per il gpl > 2 dm³/h (4 dm ³/h in caso di dispersione localizzata esclusivamente all’esterno).
In caso di tenuta idonea al funzionamento temporaneo è previsto che entro 30 giorni si effettuino le opportune operazioni di ripristino, mentre la tenuta non idonea al funzionamento necessita della messa fuori servizio dell’impianto fino alla successiva rimessa a norma.
È bene quindi approfondire la norma UNI 11137 che chiarisce tutti gli aspetti relativi ai requisiti di tenuta, alle circostanze che richiedono la verifica, oltre ai metodi operativi pratici per analizzare la presenza di perdite. Inoltre, la normativa prevede anche che venga compilato un rapporto di prova come indicato a titolo esemplificativo nell’Appendice A della stessa.