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La Dichiarazione di Rispondenza

Approfondimento sulla dichiarazione di rispondenza che permette di comprovare l’adeguatezza di un impianto gas, privo di conformità, ai parametri minimi di sicurezza

Quante volte vi è capitato di dover adeguare la documentazione di un impianto privo di dichiarazione di conformità? E quante volte invece vi siete ritrovati con clienti che vi richiedevano una dichiarazione di conformità su un lavoro eseguito da altri installatori?

In alcune casistiche è possibile procedere con la redazione di una dichiarazione di rispondenza, analizziamo ora nel dettaglio quando è possibile rilasciarla e i controlli che devono essere effettuati.

La dichiarazione di rispondenza è un atto sostitutivo della conformità e la finalità di tale documento è attestare che l’impianto gas soddisfi i requisiti minimi in relazione alle norme tecniche. È possibile redigere una dichiarazione di rispondenza per gli impianti gas privi di conformità ma a condizione che siano stati realizzati prima del 27/03/2008, dopo tale data l’attuale legge di riferimento, ovvero il D.M. 37, prevede che sia redatta unicamente ed obbligatoriamente la dichiarazione di conformità.

La dichiarazione di rispondenza permette, similarmente alla conformità, di comprovare che l’impianto sia aderente alle regole dell’arte esistenti. Si tratta chiaramente di un passaggio fondamentale teso a garantire l’idoneità impiantistica oltre alla sicurezza e per poter effettuare le necessarie verifiche tecniche è necessario far riferimento alla norma Uni 10738.

Tale norma definisce i criteri minimi di sicurezza degli impianti domestici (e similari) alimentati a gas naturale o GPL. È importante specificare che la Uni 10738 è una norma di verifica e per tale motivo non può essere utilizzata come regola per effettuare installazioni, trasformazioni o rifacimenti impiantistici. Analizziamo di seguito, in modo dettagliato, qual è l’iter correlato alle verifiche.

La norma UNI 10738 identifica una serie di verifiche che riguardano:

  • Impianto interno;
  • Apparecchi, bombole e locali di installazione;
  • Sistema di evacuazione dei prodotti della combustione;
  • Sistema di scarico delle condense.

Le verifiche effettuabili sono di tipo visivo e strumentale, inoltre per ognuna di esse è possibile identificare tre tipologie di esito:

  • Idoneo al funzionamento;
  • Idoneo al funzionamento temporaneo;
  • Non idoneo al funzionamento.

Tutti gli esiti, di ogni singola verifica, vengono riportati all’interno di uno specifico documento ovvero il rapporto tecnico di verifica, ed anch’esso riporterà un giudizio globale che potrà essere appunto di idoneità, idoneità temporanea e non idoneità. Nel caso di idoneità, l’impianto può continuare a funzionare e potrà essere redatta la dichiarazione di rispondenza. In caso contrario, occorrerà preventivamente risolvere le anomalie.

La dichiarazione di rispondenza riprende l’esito positivo delle verifiche effettuate, ed è necessario inoltre allegare il rapporto tecnico di verifica che evidenzia appunto il dettaglio di ogni controllo.

Nello specifico la rispondenza riporta una serie di dati finalizzati a:

  • Identificare il responsabile tecnico che effettua la dichiarazione;
  • Identificare la tipologia impiantistica coinvolta;
  • Identificare il sito dell’impianto;
  • Dichiarare la rispondenza alle regole dell’arte secondo il criterio della Uni 10738.

Attraverso la redazione della dichiarazione di rispondenza è possibile quindi per voi certificare impianti che non sono di vostra realizzazione e che rientrano nel campo di applicazione della dichiarazione di rispondenza grazie alle valutazioni effettuate secondo i criteri di verifica indicati dalla UNI 10738, permettendo così di rilasciare un documento al fine di validare gli impianti dei vostri clienti sprovvisti di qualsiasi tipo di documentazione.